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Mediazione familiare

Il mediatore familiare è una figura professionale, un terzo imparziale, che, con una formazione specifica, gestisce un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari e delle difficoltà emotive successivamente ad una frattura e una crisi profonda del legame coniugale. La mediazione familiare si basa sul presupposto che ogni persona può uscire dallo schema difensivo e/o aggressivo in cui si è intrappolata e riuscire a  comprendere e ad accogliere  i bisogni dell’altro restando in linea con i propri. Sempre più spesso si ricorre ad un supporto di mediazione  a causa del  livello di escalation cui il conflitto giunge e perché i coniugi non riescono più ad attivare,  autonomamente,  le proprie  risorse personali . Lo spazio della mediazione è uno spazio neutro in cui le persone sono incoraggiate ad elaborare, in prima persona,  gli accordi che meglio si addicono ai bisogni dei membri della famiglia. Tali accordi sono tesi all’interesse dei figli e possono essere sia di carattere economico che relazionale.

La figura del mediatore familiare

Il mediatore familiare è uno psicologo in grado di calarsi all’interno del conflitto coniugale, il cui obiettivo è quello di giungere ad una serie di accordi che siano soddisfacenti per entrambe le parti. Il mediatore accoglie i vari dubbi e perplessità che devono essere portati all’interno in un clima sufficientemente “buono”, “sereno” e “rispettoso” dei soggetti coinvolti. I soggetti “mediati” potranno, grazie a tale percorso, interrogarsi e mettersi in discussione, avranno la possibilità di cambiare prospettiva effettuando letture diversificate rispetto al proprio e al comportamento altrui ed, infine, avranno modo di mettere in gioco la propria genitorialità e funzione educativa. La mediazione permette alle parti di vivere costruttivamente la loro conflittualità e di riorganizzare la loro vita ritrovando il benessere sperato.  Essere genitori è una condizione che rimane immutabile anche se la coppia svanisce.

 In quali casi è possibile applicare la mediazione familiare? 

E’ possibile intraprendere un percorso di mediazione familiare per le coppie che abbiano deciso di separarsi o di divorziare, per i separati che vogliono rivedere le situazioni patrimoniali o riformulare gli accordi in merito al mantenimento e  all’affido dei figli e per apprendere una comunicazione efficace . La mediazione familiare è adatta e auspicabile anche per le famiglie che vivono problematiche contingenti che non riescono a gestire e a superare autonomamente (mediazione coniugale) ma hanno bisogno di un supporto esterno che li aiuti a sorpassare tale crisi e a ridefinire gli assetti. Si sottolinea anche che il mediatore non si sostituisce nelle scelte, ma il suo ruolo è quello di facilitatore del processo decisionale. 

Quanto dura un percorso di  mediazione familiare? 

La mediazione familiare prevede una decina di incontri, generalmente  a cadenza settimanale. Il primo incontro è di  natura informativa ed è necessario  per introdurre  la figura del mediatore familiare e a dare informazioni inerenti i contenuti degli incontri. Viene spiegato, altresì, che il professionista è tenuto al segreto professionale e che gli incontri di mediazione costituiscono un percorso extragiudiziale. Gli  accordi raggiunti vengono messi per iscritto e stilato un protocollo di intesa che potrà essere ratificato dal giudice rendendo il processo più veloce.